A chi si deve l'invenzione di una specialità dell'eccellenza dolciaria italiana come l'Amaretto Santacrocese? A uno chef? A un pasticcere? No, a delle monache di clausura.
Siamo in Toscana, per parlare dell'Amaretto Santacrocese di Santa Croce sull'Arno, in provincia di Pisa.
E se esiste un dolce carico di storia, è proprio questo: l'Amaretto Santacrocese nasce nel convento di clausura locale come omaggio natalizio a benefattori e personaggi influenti del borgo pisano.
Era il 1286 quando Oringa Cristiana Menaboi, poi Santa Cristiana, creò la piccola comunità di clausura da cui, nell'Ottocento, iniziò a trapelare la ricetta degli Amaretti.
Solo dopo che le monache passarono la ricetta al panificio dirimpettaio, anche gli artigiani del borgo iniziarono a produrli. Oggi come allora ogni passaggio viene fatto a mano, motivo per cui l'Amaretto Santacrocese può vantarsi di artigianalità.
Sono rimasti in sei a produrlo, tra fornai e pasticceri. Ma il desiderio di mantenerne viva la tradizione è forte, ecco perché da venti edizioni si perpetua la Festa dell'Amaretto Santacrocese.
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