martedì 17 dicembre 2013

«La Mozzarella Dop non ha nulla a che vedere con la Terra dei Fuochi»













Come sempre diretto, Antonio Lucisano, Direttore del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop presenta con una frase che non lascia nulla a intendere i risultati delle analisi effettuate su prodotti acquistati in maniera del tutto casuale da Federconsumatori, Unione Nazionale dei Consumatori, CODICI e Adusbef e spediti poi al Laboratorio TUV SUD GMBH di Siegen (Germania), uno dei più accreditati d'Europa.

L'Operazione Trasparenza (questo il nome che il Consorzio ha voluto dare al progetto realizzato con quattro delle più importanti associazione a difesa dei diritti dei consumatori) ha avuto lo scopo di verificare la salubrità e, soprattutto, la completa assenza di sostanze inquinanti dal celebre prodotto a marchio Dop. Il lavoro è durato tre settimane e si è soffermato soprattutto sulla ricerca di diossina e di brucella. Ebbene, in nessuno dei 20 campioni esaminati c'è traccia di brucella e il parametro delle diossine è in media 20 volte più basso del limite di 5,5 picogrammi (un picogrammo è pari a un milionesimo di milionesimo di grammo) consentito dalle normative comunitarie per garantire la sicurezza alimentare. Nella peggiore delle ipotesi, i campioni esaminati hanno presentato un valore "solo" 10 volte più basso. Tanto il Presidente del Consorzio, Domenico Raimondo, quanto il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro confermano che il risultato è perfettamente in linea con le aspettative. Addirittura un laconico Caldoro, citato nella prima pagina de "Il Mattino" di sabato 14 dicembre 2013 da Luciano Pignataro, commenta: «Non c'era bisogno che venissero i tedeschi per dircelo, però prendiamo per buono anche questo».

A giusta ragione, ora Antonio Lucisano chiede che alla notizia sia dato lo stesso risalto degli infondati attacchi mediatici che hanno portato al crollo del 30% del mercato dell'oro bianco negli ultimi mesi : «Ora l'apporto della stampa è fondamentale per ripristinare un rapporto di fiducia con i consumatori che, travolti da una serie di informazioni spesso confuse e votate al sensazionalismo, hanno ridotto l’acquisto del nostro prodotto, con devastanti conseguenze per l’intero comparto. Il problema della Terra dei Fuochi rimane dolorosamente attuale ma non dobbiamo fare di tutta l’erba un fascio e occorre sottolineare come la stragrande maggioranza del comparto agroalimentare campano sia sana e, storicamente, votata a una grandissima qualità».



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